mercoledì 9 luglio 2008

Omaggio a Stanley Donen


"For me, directing is like having sex: when it's good, it's very good; but when it's bad, it's still good" (Stanley Donen).
Stanley Donen (che nel 1998 ha ricevuto il premio Oscar alla carriera) con Gene Kelly, Arthur Freed e Vincente Minnelli può considerarsi tra i massimi artefici del musical made MGM (per Billy Wilder Cantando sotto la pioggia era "uno dei cinque massimi film mai realizzati").
Alla Mostra di Venezia del 2004 ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera con la seguente motivazione: un grande cineasta ancora in attività, che ha lasciato un segno profondo nel cinema del XX secolo, contribuendo a ridefinirne la modernità.
Scrive Goffredo Fofi: "Merita ampiamente il premio veneziano, il vecchio Donen che ha regalato al musical, dopo l'arte della moltiplicazione di Berkeley e della sofisticazione di Minnelli, quella di un "realismo" che ci apparve subito come il massimo dell'irrealtà. Portare musica e ballo nelle strade, nella metropolitana, sulla cima dei grattacieli, negli angiporti, nelle fabbriche, negli studios cinematografici, nelle trattorie..., far ballare operai e tassisti e commesse e marinai nei loro ambienti naturali, come in un film neorealista, non è forse questo il massimo dell'irrealtà?".
I suoi Un giorno a New York (1949), Cantando sotto la pioggia (1952) e Sette spose per sette fratelli (1954) sono unanimamente considerati tre capolavori.


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