Un insuperato maestro di stile e di gusto del cinema americano (MyMovies).
Cresciuto dietro le quinte dei teatri dell'Ohio, dove i genitori replicano i loro spettacoli, impara presto la magia del palcoscenico, l'arte delle luci, delle coreografie, delle messe in scena, che lo faranno diventare il maestro indiscusso dell'entertainment hollywoodiano, il regista capace di far ballare insieme Fred Astaire e Gene Kelly... (Kataweb).
Uno dei più grandi registi americani, poliedrico e duttile, che affrontò musical, dramma, commedia. Il suo nome resta però legato al musical che, con lui, si rinnovò completamente.
Se con Minnelli, che prende dal padre il nome d'arte Vincente, il musical, il melodramma e la commedia si tingono di nuova luce, è nel primo che eccelle. La commedia musicale con lui si apre a nuove frontiere: la scenografia abbonda nel lusso dei dettagli, lo spazio è generoso e fondamentale. Non è solo un semplice sfondo scenografico. Il rapporto, sempre incerto, tra personaggio e messinscena diventa con lui rilevante. La cinepresa si aggira dietro i protagonisti del musical e ne rivela le emozioni: che sono quasi sempre o di smarrimento e sorpresa o di paura. Così come, grazie al suo culto per la pittura, anche i colori diventano fondamentali… (Archivio Rai.it).
All'inizio degli anni '40, Arhtur Freed gli propose di unirsi alla Metro Goldwyn Mayer.
Minnelli trovò vecchie e statiche le scenografie hollywoodiane dell'epoca e iniziò a ispirarsi alle atmosfere degli artisti e alle correnti che lo avevano influenzato come il Fauvismo, l'Impressionismo e il Surrealismo. I film di Minnelli sono ricchi di colori e la sua abilità a fondere i diversi stili lo resero celebre. Mise in scena numerose commedie musicali, celebri per le scenografie surrealiste e per le scene di balletto o di canzoni che si integravano perfettamente con la scenografia (Wikipedia).
"Un Americano a Parigi" (1951: La critica ritiene che Minnelli faccia un uso talmente straordinario e particolare del colore, che sembra essere stato inventato per lui: ogni fotogramma assume risvolti onirici) e "Gigi " (1958) vinsero 6 Oscar il primo, 9 Oscar il secondo (tra cui miglior regista).
"Spettacolo di varietà" (1953) è considerato dalla critica il miglior film che si sia fatto su Broadway.
omaggi
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