sabato 5 aprile 2008

Censura & autocensura (1): Anche ad Hollywood arriva il “68”


Strano a dirsi ma i film degli anni Venti e Trenta sono molto più spregiudicati che non quelli degli anni Quaranta e Cinquanta.
Ciò è spiegabile con l'entrata in vigore, nel secondo periodo, del Codice Hays (una forma di autoregolamentazione per prevenire un più stretto controllo da parte di istituzioni varie, tipo la Chiesa cattolica, basata su tre principi: condanna del crimine e dell'immoralità; rappresentazione del male solo se giustificato dalle necessità drammatiche; rispetto della legge, della natura e degli uomini).

Data importante è il 1956: esce, sebbene non avesse passato la censura, "L'uomo dal braccio d'oro" di Otto Preminger, una storia di dipendenza dalla droga (argomento finora proibito).
Fu proprio il successo di questo film a condurre a una revisione del Codice, revisione che consente ora una trattazione "responsabile" di temi scottanti quali droga, sesso, prostituzione… (il Codice fu ulteriormente modificato nel 66 e completamente abolito nel 68).
Fine anni Sessanta, cambia l'America cambia Hollywood.
Movimento dei diritti civili, rivolte razziali, black power, hippy, femminismo… e poi Kennedy, Martin Luther King, Vietnam, Watergate…
La società americana è scossa da avvenimenti drammatici e sconvolgenti.
Ed è proprio nel nuovo decennio che si realizzano film innovativi nel contenuto e nello stile: Hollywood si avvicina alle forze più liberali e radicali della società americana. Si aggiunga a ciò il cambio del pubblico: mentre le famiglie restano a casa a guardare la televisione, ora sono i giovani ad andare al cinema.
Nel 1967 esce
"Gangster story" che esprime l'irrequietezza, il desiderio di evasione e l'appetito sessuale dei ragazzi.
Nello stesso anno abbiamo
"Il laureato", simbolo dell'alienazione e della incipiente ribellione giovanile.
Nel 1969 per la prima volta due capelloni e drogati sono gli eroi di un film:
"Easy rider", primo vero elogio della controcultura.

Giustamente il periodo compreso tra gli ultimi anni Sessanta e la metà degli anni Settanta ha assunto un valore quasi mitico negli annali di Hollywood: trionfo di un cinema la cui caratteristica essenziale è l'evocazione del senso di libertà.

vedi seconda parte
tutteleproblematiche



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