La critica di tutto il mondo ha esaltato (giustamente) film e protagonista.
Ha scritto Il Messaggero: "A Berlino fu un colpo di fulmine. Da anni non si vedeva un'ondata di buonumore così contagiosa in un festival".
Con grandi film (per lo più altamente drammatici) Mike Leigh aveva mietuto premi a iosa (Momenti tristi vincitore nel 1972 del Grand Prix a Chicago e del Leopardo d'oro a Locarno, Belle speranze miglior film agli European Film Awards 1988, Dolce è la vita proclamato nel 1991 miglior film dalla National Society of Film Critics, Naked migliore regia a Cannes nel 1992, Segreti e bugie miglior film nel 1996 sempre a Cannes, Tutto o niente vincitore del London Critics Circle Awards 2003, Il segreto di Vera Drake Leone d'oro alla Mostra di Venezia nel 2004). Ora, quattro anni dopo dall'ultimo film, cambia totalmente registro e ci regala una vera e propria boccata d'aria fresca, un sano e sincero ottimismo che coinvolge e affascina.
Si esce dalla visione più sereni, più riconciliati con il mondo (e con noi stessi): di questi tempi non è poco.
"La felicità porta fortuna" è un film brioso e spumeggiante che diverte non banalmente, un film in cui apparentemente accade poco ma che in realtà è la rappresentazione di un microcosmo (affollato da innumerevoli personaggi delineati perfettamente con pochi cenni) in cui non è difficile riconoscersi, microcosmo che ruota intorno a una figura femminile difficilmente dimenticabile ("una sorta di cartone animato in carne ed ossa che però mai cade nella trappola della caricatura, ed alla fine risulta pienamente credibile e toccante pur nel suo essere un personaggio completamente o quasi fuori dal mondo", Comingsoon).
Un film che dà risalto alla fotografia multicromatica, alla musica, alle parole più che all'azione (e che ha il merito di mostrarci una Londra insolita, non grigia e piovosa ma solare e colorata).
Un film leggero ma non superficiale col suo offrire un quadro veritiero delle contraddizioni e dei lati negativi dell'odierna società. "Una commedia umana realistica e quotidiana" (Il Corriere della Sera) che ci invita a ridere ma che, contemporaneamente, ci induce riflettere.
Sally Hawkins, in un ruolo non facile di una ragazza che sorride al mondo e che è sempre pronta a cogliere il lato divertente della vita, ("uno spirito libero, aperta e generosa, simpatica e anarchica, ma anche in grado di essere concentrata e responsabile, ha tempo per tutti e chiunque la incontri si innamora di lei" recita la presentazione del film) è sorprendentemente brava e travolgente: bene ha fatto il Festival di Berlino a premiarla (da ricordare anche "l'istruttore" Eddie Marsan e "l'amica" Alexis Zegerman, incoronati al British Independent Film Awards come miglior attori non protagonisti).
Chiaro (condivisibile anche se non sempre facile da attuare) il messaggio del film: "sorridere sempre e prendere tutto con ironia e' il segreto per vivere meglio".
tuttelerecensioni
1 commento:
La nuova Ameliè? Ho letto buone recensioni su questo film...
Grazie per la playlist...
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