martedì 7 ottobre 2008

"Miracolo a Sant'Anna" di Spike Lee

(Miracle at St. Anna)
Con Derek Luke, Michael Ealy,Laz Alonso, Omar Benson Miller,
Matteo Sciabordi, John Leguizamo,Joseph Gordon-Levitt, Valentina Cervi,
Pierfrancesco Favino, John Turturro,Chiara Francini, Omero Antonutti
Genere Drammatico, colore -Produzione USA 2008 -Distribuzione 01 Distribution
[Uscita nelle sale venerdì 3 ottobre 2008]

"The New York Times" lo ha apprezzato, "Variety" (come quasi tutta la stampa italiana) lo ha stroncato.

Spike Lee, a cui si devono capolavori come "La 25ma ora" e "Inside man" nel suo film forse più ambizioso e complesso questa volta fallisce.
Un'opera (tratta dall'omonimo romanzo di James McBride, qui anche sceneggiatore) che si caratterizza per "il troppo": troppo lungo, troppa musica, troppi personaggi, troppe parentesi, troppa carne al fuoco… Lo spettatore è assalito da una overdose di immagini, di vicende, di temi, di spunti che, presi individualmente, possono anche emozionare e coinvolgere ma che nell'insieme appaiono farraginosi, pesanti, non equilibrati, dilatati a dismisura e, non di rado, stancanti (anche se il montaggio rasenta il virtuosismo).
"Un affresco storico -scrive Valentina D'Amico- che parte come un thriller, devia verso il film di denuncia, apre una lunga parentesi da favola buonista che svela come anche in guerra possano esistere atti di grande umanità, supportati da un pizzico di magia, per poi tornare a svoltare bruscamente in direzione della bruta violenza bellica e concludersi con un coup de théatre che strizza l'occhio allo spettatore".
"Miracolo a Sant'Anna" manca di unitarietà: il razzismo, la guerra, la resistenza, la fede, le problematiche teologiche… sembrano vicende a se stanti, non si amalgamano (anzi l'una sembra disturbare l'altra). Più volte si ha l'impressione di vedere film diversi arbitrariamente unificati, ognuno di per sé interessante ma senza alcun rapporto tra loro.
Questo è il sostanziale difetto della pellicola. Ridicola invece l'accusa, rivoltale in Italia, di falsificare la storia e di infamare la Resistenza: cosa c'è di assurdo nel mostrare che buono e cattivo fossero sia tra i tedeschi che nei partigiani? Ancora si pretende che il bene sia solo in una parte e che il male stia tutto nell'altra? Giustamente Lee, in più interviste, ha sottolineato che il suo lavoro è
"un'opera di finzione basata su fatti reali": l'importante era porre l'accento su quanto la guerra (qualsiasi guerra) sia terribile e barbara, fonte di povertà sporcizia dolore errori brutalità, mai eroica o esaltante.

Il film soffre anche di discontinuità tra le parti americane e quelle italiane: le prime sono ottime e convincenti, le seconde appaiono poco verosimili (personaggi rigidi e schematici, scene che sanno di bozzetto teatrale e rasentano il folcloristico …).
Encomiabili gli attori statunitensi, i nostri non sempre appaiono ben diretti (primeggia comunque un grande Omero Antonutti).

Sbagliata la decisione di doppiare l'intero lavoro: si assiste così a numerose scene i cui i personaggi non riescono a comunicare tra loro pur parlando tutti in perfetto italiano!

Da sottolineare che, come leggiamo su Movieplayer,
"Miracolo a Sant'Anna" ha il pregio di "far riflettere a lungo gli spettatori che decideranno di andare a vedere il film. Nel bene e nel male un regista come Spike Lee riesce a non essere mai banale. Che sia questo il suo vero intento?".

tuttelerecensioni


1 commento:

Eliolibre ha detto...

So di essere fuori tema ma oggi è l’anniversario dell’assassinio di Ernesto Guevara de la Serna. Vorrei ricordalo insieme a tutti coloro che in ogni continente si sono battuti per la liberazione dei propri popoli e che sono stati eliminati dall’arroganza e dalla prepotenza dell’imperialismo. Volevo fare un elenco di nomi ma ho dovuto desistere, sono troppi e ci vorrebbero giornate intere per elencarli tutti.
Per la libertà e l’indipendenza di ogni popolo
Hasta la Victoria Siempre!
Venceremos!