mercoledì 24 settembre 2008

"Burn After Reading" di Joel ed Ethan Coen

Un film di Ethan Coen, Joel Coen
Con Brad Pitt, George Clooney,
Frances McDormand, John Malkovich, Tilda Swinton,
Richard Jenkins, J. K. Simmons, David Rasche, Olek Krupa
Genere Commedia, colore 96 minuti
Produzione USA 2008 - Distribuzione Medusa
[Uscita nelle sale venerdì 19 settembre 2008]

Joel ed Ethan Coen (53 anni il primo, 50 il secondo) la scorsa stagione hanno mietuto allori con l'ottimo "Non è un paese per vecchi": premiato ai Golden Globe, ai Directors & Actors Guild Awards, agli Oscar, ai David di Donatello
Quest'anno hanno avuto l'onere e l'onore di inaugurare il Festival di Venezia con un film che ponendo l'accento sulla stupidità e sull'avidità umana (e sulla inaspettata violenza osservata sempre con gelido distacco) richiama quel bellissimo ritratto al vetriolo della società americana che fu (nel 1996)
"Fargo".

"Burn after reading" (Bruciare dopo aver letto) non è stato giudicato uniformemente dalla stampa ( "una riuscitissima commedia" per il Sole 24 ore, "un flop… situazioni ridicole vanificano la critica alla deriva morale americana", per L'Avvenire; "inquietante ed estremamente divertente" per The Independent, "è un film che si vede con piacere ma si dimentica in fretta" per El Pais).

Una commedia nera, come è nella miglior tradizione dei due fratelli, che ironizza su Washington, sugli intrighi politici, sulle spie… ma anche sul mondo del fitness e soprattutto sulle paranoie di tanti di noi.
Grottesco e surreale quanto mai, il film risulterà interessante e gradevole per gli ammiratori del particolare umorismo dei Coen, ma probabilmente non piacerà a tutti: inizia ottimamente, si alza di tono nell'ultima mezz'ora, ma la parte centrale risulta un po' ripetitiva e sembra girare a vuoto (rasentando attimi di noia). Si ha l'impressione che la verve ogni tanto venga a mancare col risultato che la satira risulta meno spumeggiante-caustica-graffiante-tagliente- incisiva-dissacrante di quanto ci si aspetterebbe (
"a tratti un po' fiacco… senza troppa originalità" scrive Simone Arcagni).

Ma
"Burn after reading" non intende essere semplicemente una commedia parodistica. Dietro l'apparenza offre un quadro massimamente deprimente e senza speranza dell'attuale mondo ("L´America dei fratelli Coen è sempre spaventosa, irrecuperabile, crudele", Natalia Aspesi).
Specchio dei nostri tempi, metafora di
"un sogno americano sempre più evanescente e simile ad un incubo" (Diego Carmignani), un'amara riflessione sull'inarrestabile e inevitabile degenerazione dei rapporti umani:
"Tutti vorrebbero inventarsi una nuova vita, tutti tradiscono tutti. Tutti vanno a letto con tutti. Il grottesco è dietro l'angolo ma andando oltre la patina comico/ironica del film si può rintracciare una visione tragica della società contemporanea. Una visione amara e triste di un mondo irriconoscibile privo di sentimenti e di veri legami affettivi" (Maurizio G. De Bonis).

Al di là del risultato complessivo, ciò che è impagabile in questo lavoro è la mirabile costruzione dei personaggi,
"ognuno imprigionato in una personale ossessione, tic o nevrosi" (Spaziofilm.it) e la bravura eccezionale di chi li interpreta (una vera e propria gara di talenti al meglio delle loro capacità).

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