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George Cukor ha rappresentato meglio di chiunque altro sullo schermo l'immagine femminile, conferendogli una grazia, uno stile ed un ironia mai visti prima d'allora sullo schermo. È stato uno dei grandi maestri della "sophisticated comedy", in cui si è distinto per uno stile vivace ed elegante, e per una disinvolta direzione degli attori (in particolare delle attrici), ma ha eccelso anche in altri generi, come il dramma e il musical (Andrea Giampietro).
Fra i più abili tecnici di Hollywood: uno dei maestri nella messinscena di commedie cinematografiche, dagli anni trenta ad oggi (MyMovies).
Le sua apprezzate qualità e il gusto raffinato ne fanno uno dei protagonisti indiscussi dell'età d'oro di Hollywood (Yahoo).
La sua reputazione come direttore d'attori è altissima, nessun regista ha mai fatto vincere tanti Oscar per la recitazione ai suoi interpreti come Cukor (Ecodelcinema).
La formazione squisitamente teatrale, i soggetti leggeri, lo sfarzo delle scenografie, l'attenta caratterizzazione dei personaggi femminili che ha appreso a Broadway e successivamente da Lubitsch lavorando al suo fianco nel 1931, fanno di Cukor un caso unico di fusione fra arte del palcoscenico e arte dello schermo. Le esperienze teatrali gli hanno insegnato come districarsi nella direzione degli attori senza bisogno di ricorrere a effetti particolari, sfruttando efficacemente i dialoghi e adeguando la tecnica cinematografica alle necessità narrative; la passione per le scenografie, poi, si traduce in minuziose ed eleganti ricostruzioni ambientali, cornici perfette dei suoi acuti e taglienti ritratti femminili che gli fecero guadagnare l'appellativo di maggior regista di attrici (Cinzia Ricci).
Decisamente poco incline a definirsi autore, la sua professionalità messa al servizio di un gusto unico e originale, capace di un cinismo a volte crudo, altre più "moderato", fanno di Cukor uno dei grandi nomi della Hollywood classica, assolutamente sullo stesso piano di Howard Hawks e di Ernst Lubitsch (Simone Arcagni).
omaggi
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