domenica 3 agosto 2008

I "generi": il catastrofico (seconda parte)

Wikipedia riporta una lista molto dettagliata, e divisa in settori, di film riconducibili al genere (va detto però che oggi la distinzione fra i diversi generi è sempre più labile: scrive Morando Morandini "Quella dei generi è ormai una foresta percorsa da sentieri che s'intersecano in forma di labirinto").
Sottolineato che elementi comuni di tutti i film del filone è il loro essere scorrevoli, godibili, il meno impegnato possibile (è evidente lo sforzo di elaborare una trama lineare in modo che anche i meno acculturati possano seguire lo spettacolo),
queste sono comunque le caratteristiche presenti in quasi tutti i film catastrofici:
1) Il genere catastrofico al cinema è prima di tutto storia dei suoi eroi, di coloro che combattono contro il cataclisma. La catastrofe non è affare collettivo se non per brevi istanti, quando bisogna condire la rappresentazione del cataclisma con il massacro, per dare l'idea della portata del cataclisma stesso. Ma è un trucco. Per dare idea della catastrofe,
2) La quantità: il numero è fondamentale. Tonnellate di cadaveri, migliaia di morti ammazzati da fiammate o onde anomale gigantesche.
3) L'ambientazione è equamente divisa tra l'enorme metropoli o la piccola cittadina americana, possibilmente molto provinciale.
4) Il protagonista è sempre un maschio: o un bambino (socialmente emarginato) o un ricercatore (solitamente frustrato, ha in mano una grande scoperta ma nessuno lo ascolta). Ha sempre problemi familiari. Perché il nostro protagonista non corre a salvarsi come tutti gli altri comuni mortali (metà dei quali poi ovviamente non si salva)? I casi sono due: o si occupa di avvertire la popolazione, o si trova nel mezzo della catastrofe e deve salvare qualcuno.
5) I personaggi di supporto: il personaggio femminile sarà salvato da mille pericoli dal protagonista; non mancano solitamente donne incinta che partoriscono durante la catastrofe, l'amico del cuore che muore, il politico senza scrupoli.
6) La morale rigida: niente sesso, niente fumo, niente obesità e vizi. I nostri protagonisti sono dei virtuosi, e per questo non moriranno.
7) La soluzione: come può finire un film catastrofico? Di solito bene. E' singolare come, dopo milioni di morti e scenari apocalittici, i finali dei film catastrofici siano (relativamente) dei lieti fini. I cattivi o si sono redenti o sono morti, la famigliola si è finalmente riunita, e stranamente la minaccia naturale è totalmente rientrata.

Una giuria composta da Paolo Mereghetti e Morando Morandini (autori dei due più celebri dizionari di cinema), e da Fabio Ferzetti (Messaggero), Luciano Barisone (I duellanti), Stefano Della Casa (presidente Torino-Piemonte film commission), Silvio Danese (il Giorno) ha giudicato
"The day after tomorrow" di Roland Emmerich (2004) il più bel film catastrofico di sempre.

Fonti:
Maurizio Regalia (Movieplayer)
Philippe Paraire ("Il grande cinema di Hollywood")
Wikipedia
Jimusnr.com
tutteleproblematiche
i "generi" cinematografici
vedi prima parte...





Nessun commento: