Tony Curtis, Burt Lancaster,
Alexander MacKendrick, autore della spietata satira "Lo scandalo del vestito bianco" (Oscar per la migliore sceneggiatura) e della celebre travolgente farsa "La signora omicidi", debutta ad Hollywood con questo splendido noir: ma il genere è solo un paravento per affrontare temi molto alti e complessi quali la crudeltà, l'avidità e la bramosia di potere dell'uomo, dei mass-media e di chi li controlla (ilDavinotti).
Un'opera giustamente famosa (ma perché non lasciarle il titolo originale, ben più allusivo e incisivo?) sia per la spietata e coraggiosa analisi che fa di un aspetto importante del mondo americano sia per il duetto Lancaster-Curtis che qui danno il meglio di sé.
Da evidenziare che Burt Lancaster, produttore del film, generosamente cede la scena a Tony Curtis, formidabile nel ritrarre uno dei personaggi più viscidi e meschini che il grande schermo ci abbia mostrato. Le eccezionali qualità recitative del primo sono (ed erano) ben note, ma un Curtis così non si era mai visto (darà ulteriori prove del suo talento drammatico negli ottimi "La parete di fango" del 1958 e "Lo strangolatore di Boston" del 1968).
...il 1° film hollywoodiano dello scozzese Mackendrick è un intenso, perverso, potente dramma wellesiano di insolita durezza polemica, un po' annacquata dall'epilogo moralistico. Splendido bianconero di James Wong Howe che ci dà una New York notturna diversa dal solito; bella colonna musicale di Elmer Bernstein, brillanti dialoghi aforistici e 2 interpretazioni che lasciano il segno. Indispensabile per un ciclo sul giornalismo made in USA (ilMorandini)
Film che manifesta tutta la sua crudelta,in modo meraviglioso che vanta attori del calibro di Burt Lancaster e Tony Curtis. Indimenticabile (MyMovies).
...indagine acuta e penetrante (Gian Piero dell'Acqua).
...lo straordinario Piombo rovente è uno spietato trattato sulla corruzione morale e materiale del mondo del giornalismo americano (Gianni Canova).
Discesa senza preavviso e protezione nell'inferno della metropoli ad opera di uno dei migliori noir di tutti i tempi, dalla regia liquida e infaticabile, capace di colpire in quasiasi momento. Difficile ricordare un film in grado di portare lo spettatore di fronte allo spettacolo della ferocia e dell'umiliazione con eguale rapidità ed efficacia (Mario Sesti).
La sceneggiatura di Odets e Lehman, la fotografia del grande Wong Howe, l'interpretazione di Lancaster e Curtis in parti di individui spregevoli, per loro insolite, ma soprattutto la regia nervosa e penetrante dell'inglese Mackendrick - cha dà qui il suo film migliore - fanno di questo crudo quadro di costume su un certo ambiente di Broadway-New York, uno dei migliori film americani degli anni '55-'60 (George Sadoul).
i classici
Nessun commento:
Posta un commento