martedì 29 luglio 2008

I Classici:"Incontri ravvicinati..."

Lo vidi al cinema quando uscì (1977) per la prima volta, lo rividi nel 1980 (edizione speciale con scene inedite), l'ho rivisto recentemente in DVD e l'impressione è sempre la stessa: un capolavoro, sicuramente il miglior film di fantascienza assieme a "2001 Odissea nello spazio" "Aliens" "Blade Runner".

Oggi, in questo clima guerrafondaio che sembra dominare, il film con il suo messaggio di pace, di fratellanza, di accettazione dei diversi è quanto mai attuale.

Per quanto mi ricordi, questo di
Steven Spielberg (suoi anche soggetto e sceneggiatura) è il primo film fantascientifico non angoscioso e con la sua miscela di ordinaria quotidianità, di effetti speciali rutilanti, di aspettative ed emozioni degne di un vero e proprio thriller risulta essere qualcosa che al cinema non si era mai visto.

C'è, fin dalle prime scene, un'atmosfera di magia che esplode alla fine in una celebrazione quasi mistica di gioia e di luce. La sfida contro l'ignoto, la ricerca di qualcosa per cui valga la pena di battersi si colora di profonda spiritualità. E' una "favola buona" questa del regista americano ed è geniale l'innesto nella colonna sonora -nella parte finale del film- di una delle più celebri melodie di Walt Disney. Del resto la musica (assieme alla luce) è una delle protagoniste: la comunicazione con gli extraterrestri può avvenire solo attraverso il linguaggio più universale, la musica appunto.

"Incontri ravvicinati…" (che Spielberg poté realizzare solo dopo il trionfo commerciale de "Lo squalo") è senz'altro una delle esperienze visive -ma non solo- più affascinanti dell'intera storia del cinema (la sequenza finale lascia veramente senza fiato).
Premiato numerosissime volte (Oscar per i migliori effetti speciali sonori, David di Donatello, Grammy Awards…), è stato ora rivalutato anche da quei critici che all'inizio non lo apprezzarono in pieno.

Vorrei qui ricordare almeno due pareri:
Time:
"È straordinaria la meraviglia da togliere il respiro che Spielberg conferisce a ogni inquadratura... Il film è un'apoteosi dell'innocenza artistica: il regista sembra guardare ogni cosa come se fosse per la prima volta".
Dizionario del cinema Morandini:
"È l'opera di un sognatore per sognatori".
i classici
la fantascienza



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