sabato 5 luglio 2008

I Classici: "La ragazza del quartiere"

La ragazza del quartiere (Two for the Seesaw) Un film di Robert Wise.
Con Shirley MacLaine, Robert Mitchum, Eddie Firestone, Edmond Ryan, Elisabeth Fraser.
Commedia, b/n 120 minuti, 1962.


Storia intimista di un avvocato provinciale che capita a New York dopo una lite con la moglie e diventa l'amante di una ex ballerina con l'ulcera, è la trasposizione cinematografica di
Due sull'altalena, una delle più celebri commedie americane (autore William Gibson): due soli personaggi… e quindi recitata sempre e ovunque da mostri dello spettacolo (a Broadway da Anne Bancroft e Henry Fonda, a Parigi da Annie Girardot e Jean Marais con la regia di Luchino Visconti, in Italia da Lea Massari e Arnoldo Foà).
Mitchum e la MacLaine non sono da meno dei loro illustri predecessori, anzi...
Robert Mitchum reduce da Il promontorio della paura, dove con il sorriso un po' sadico e un po' sardonico stampato sul volto bastava e avanzava per sovrastare e far quasi scomparire la prova pur notevole di un divo del calibro di G. Peck (MyMovies), raramente si è mostrato così equilibrato misurato gradevole, e in un ruolo per lui insolito.
Shirley MacLaine che sembra nata per interpretare il personaggio dell'ex ballerina (Il Corriere della Sera) rivela come non mai la sua bravura e la capacità di dominare la scena con la sola presenza (l'anno dopo interpreterà Irma la dolce, film-vetrina del suo eccezionale talento).
Due interpreti carismatici, espressione di quella Hollywood dei tempi d'oro che è nel cuore di tutti gli amanti del cinema.

Fresco dei trionfi di
West Side Story (10 Oscar, tra cui miglior regia), Robert Wise coraggiosamente non tradisce l'impianto teatrale del racconto: sostenuto da una abile e intelligente sceneggiatura e da due interpreti (che definire "formidabili" è poco), realizza un lavoro che scorre spedito e veloce, sempre interessante e coinvolgente al massimo. Un racconto dolce amaro su due solitudini, su due personaggi profondamente umani e veri con le loro contraddizioni, le loro debolezze, le loro aspirazioni (e in cui è impossibile non riconoscersi).

Un film che onora chi lo ha realizzato e interpretato, un film da vedere e rivedere: una vera lezione di cinema.

p.s. Lode alla bella e struggente musica del grande André Previn.

i classici



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