sabato 19 luglio 2008

"Hellboy The Golden Army" di Guillermo del Toro

Ne ha fatta di strada Guillermo del Toro: esordisce come truccatore, entra poi nel circuito indipendente e infine amministra se stesso con una propria casa di produzione. La prima esperienza ad Hollywood è negativa (Mimic fu disconosciuto dal regista), la Sony non crede in lui e non lo finanzia per il secondo episodio di Hellboy, ma ora è giunto il riscatto. Il botteghino americano lo premia (Hellboy The Golden Army da varie settimane è saldamente in testa nella classifica degli incassi dopo aver "racimolato" nel week end d'esordio quasi 36 milioni di dollari!). La critica internazionale plaude (La Repubblica parla di trionfo di leggerezza e ironia, Il Corriere della Sera sottolinea come sia un divertimento meno superficiale e gratuito del previsto, per La Stampa sono la fantasia visiva di Del Toro, la bravura degli attori e la ricchezza delle trovate a rendere il film così speciale e divertente, per il New York Times it is lovable in its prodigious grotesquery, per Rolling Stone is a surprise package of fun, fright and untamed imagination).

Hellboy (detto Red) è un mostro venuto dall'inferno e preso in cura, da piccolo, dal benevolo Dr. Trevor Broom che lo ha cresciuto ed educato per farlo diventare un supereroe dal cuore buono. Questo l'antefatto.
Ora il "buon demone" (creatura inventata dal celebre autore di fumetti Mike Mignola), appassionato di dolci birra televisione e gattini, è alla prese con la rottura dell'antica tregua tra l'umanità e i figli originari della terra (e con il pericolo dello sterminio di quest'ultima).

Primo film ad essere girato negli studi ungheresi Korda, a Budapest, con la sua mescolanza di grand guignol, fantasy, mondo lovecraftiano, noir, fantascienza, macabro gotico, favola tetra,
Guerre Stellari e La storia infinita, Il Signore degli Anelli e Shrek, Hellboy The Golden Army è un perfetto esempio di come un grande regista sia in grado di creare un perfetto equilibrio tra azione, romanticismo, ironia, tenerezza, tensione… coinvolgendo in ogni istante lo spettatore che si diverte, si commuove, si esalta…

Gran profusione di effetti speciali ma finalmente non gratuiti e fini a se stessi: sono al servizio di una storia, di una sceneggiatura originale e fantasiosa al massimo, grottesca e introspettiva al contempo (e che lancia i suoi bei messaggi positivi… come la netta critica al consumismo e alla diffidenza e ostilità nei confronti dei diversi).

Un blockbuster visionario e opulento, giocoso e variopinto, magico e incantato, sontuoso e pirotecnico. Una sapiente miscellanea di fiaba e realtà che si caratterizza per l'humour nero e graffiante, per i personaggi meno scontati del solito e ben disegnati e caratterizzati (con una loro personalità e una loro psicologia, mai macchiettistici), per i dialoghi brillanti e non banali (contrariamente a quanto avviene sovente in questo genere di film).
Fotografia e scenografia da Oscar.

Hellboy The Golden Army è un esempio di come cinema d'autore e cinema commerciale non sempre siano in contrasto, di come entusiasmo della critica ed entusiasmo del pubblico possano concordare.
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