"Da un materiale pulp, da lui completamente riscritto in meno di un mese, Orson Welles ha tratto un capolavoro del cinema nero, componendo un memorabile ritratto di "uno sporco poliziotto, ma, a modo suo, un grand'uomo": personaggio di tragica statura shakespeariana nel contesto di una miserabile cittadina di frontiera (Tijuana, filmata a Venice, California) che l'imbecille titolo italiano stravolge. Straordinario film (bianco e nero di Russell Metty con focali corte, inquadrature insolite, piani-sequenza vertiginosi tra cui quello celeberrimo d'apertura) per stile, virtuosismo di scrittura, invenzioni e galleria di personaggi…".
Così scrive MyMovies a proposito de "L'infernale Quinlan" visibile da oggi sui canali Sky (Studio Universal).
"Welles trasformò da capo a fondo una banale storia poliziesca facendone una favola convulsa e tenebrosa, che procede a un ritmo infernale e che pone esplicitamente un problema sociale di rilievo: quello dell'abuso del potere poliziesco, porta aperta all'intolleranza e alla dittatura" ribadisce Claude Beylie
"E' un film magico" sottolinea François Truffaut. "Un'opera di straordinaria potenza drammatica e linguistica" (TempiModerni)
E' noto che la Universal distribuì il film (1958) con scarsa convinzione, ritenendolo un prodotto di serie B, rimontandolo e tagliandolo arbitrariamente. Nel 1998 è stato fortunatamente restaurato e riportato all'originale voluto da Welles: straordinario successo negli Usa (e la rivista americana "Premiere" ha scritto che "Touch of evil" è il miglior film distribuito in quell'anno!). All'uscita in Italia nel 99, "Repubblica" affermava:
"...questa nuova versione ricostruita di L'infernale Quinlan, o meglio, Touch of Evil, bisogna correre a vederla subito. Per ricordarsi cosa un grande regista può fare del cinema di genere, per ammirare come da materiali banali (in questo caso il romanzo "Badge of Evil" di With Masterson) possa uscire un capolavoro, per godere di un noir che continua a funzionare in maniera sorprendente" .
i classici
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