Film dalla vita difficilissima. Dimezzati i contributi ministeriali e distribuito con due anni di ritardo (ma in sole 10 copie!), "Cover boy" è stato ampiamente ripagato dalle ottime critiche ricevute e dagli unanimi riconoscimenti all'estero: tra l'altro è stato presentato con enorme successo al Festival del film politico di Barcellona e al Med Film Festival (in ambedue premio miglior film), al Transilvania International Film Festival e alla Mostra di Valencia (in entrambi premio miglior attore a Luca Lionello), al Mannheim International Film Festival (premio speciale della Giuria) e fuori concorso all'International Film Festival di Mosca, al Durban International film Festival, al Nuovo Cinema Europeo, al Palm Springs International Film Festival, al World Cinema Now, al Rotterdam International Film Festival….
Precarariato, immigrazione, insicurezza esistenziale, malessere sociale in un film che è soprattutto una storia di amicizia, una storia di disagio e di solitudine di due semplici individui, un italiano e un rumeno: sullo sfondo il crollo del comunismo in Occidente e il trionfo di un capitalismo sempre più sfrenato e competitivo che vede il moltiplicarsi dei profitti di pochi in opposizione all'aumento della soglia di povertà.
L'opera seconda del regista abruzzese Carmine Amoroso riconsegna al cinema la funzione sociale posseduta dalla nostra migliore produzione del passato e con uno stile asciutto ed essenziale, discreto e mai retorico.
Affresco di una realtà in gran parte rimossa dalla nostra cinematografia (alla presentazione dell'opera giustamente Amoroso ha dichiarato: "Il cinema italiano ormai è completamente scollato dalla realtà, racconta un mondo irreale. Il nostro cinema era grande quando i De Sica, i Rossellini, i Monicelli, i Risi parlavano della realtà") sincero e partecipato.
Ambientazioni tematiche moduli recitativi che ricordano Pasolini e Ken Loach, nonché una buona parte del neorealismo, in una storia che rispecchia il mondo d'oggi, che racconta la società (il che si vorrebbe vedere più spesso sul grande schermo).
"Un film commovente e pulito" ha scritto un critico, un film che coinvolge ed emoziona, girato con mano sicura ed esperta, ottimamente fotografato e recitato: da vedere e da raccomandare.
p.s.
Amoroso ha vissuto più anni in Romania, paese passato attraverso due dittature, una fascista e una comunista.
"Cover boy" ha partecipato alla prima edizione del Romafilmfest ed è stato girato con il nuovissimo formato digitale HDV Sony usato per la prima volta in Italia per un lungometraggio (l'utilizzo di telecamere ridottissime contribuisce a dare al film un taglio molto realistico, quasi da documentario).
sabato 22 marzo 2008
"Cover boy" di Carmine Amoroso
"Uno straordinario piccolo film italiano" ha scritto "Vanity Fair".
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