Liv Tyler, Scott Speedman,
Critiche discordanti per questo film che definire "poco natalizio" è un eufemismo:
Dgmag: Bertino non racconta nulla, non spiega nulla ma lascia che a parlare siano i protagonisti della vicenda con le loro paure e il loro panico.
Mylittlecinema: The Strangers esplora in pieno le nostre paure più universali, quando la casa di vacanze di una coppia si trasforma in un luogo di terrore...
35mm: La trasposizione di una storia ispirata da fatti reali spesso diventa l'ennesimo strillo - sempre più difficile da identificare e distinguere tra i tanti - da manifesto oppure una scusa come un'altra per tentare di risollevare le sorti di un genere da sempre difficile da rinnovare. Poi ogni tanto... si cerca semplicemente di fare un buon film, anche semplice, ma che funzioni e trasmetta qualcosa.
Cineblog: ...non si può far finta che The Strangers sia clamorosamente simile al francese "Them" e al connazionale "Vacancy"… Come evitare quindi di far pesare le ombre dei precedenti film? Semplicemente facendo paura. Che non è costante, e nella seconda parte si perde in situazioni di sceneggiatura non di certo brillanti, risapute e un po' fiacche, ma appunto nella prima parte colpisce ai nervi.
Repubblica: Non che il debuttante Bertino sia incapace di utilizzare le risorse linguistiche tipiche del suspenser…; salvo che, tirato in lungo per un´ora e mezza, il gioco si logora progressivamente fino a perdere efficacia.
La Stampa: Horror di ordinaria amministrazione, però messo in scena, fotografato e montato con una certa abilità.
Ciak: Bertino sa tenere alta la tensione (almeno nella prima mezz'ora).
Ispirato a una storia realmente accaduta (nel febbraio del 2005), il film di Bryan Bertino (è la sua opera prima registica, dopo una brevissima carriera d'attore) pur non essendo un capolavoro si può ritenere un buon esempio di come si possa realizzare un prodotto più che sufficiente pur avendo un ridotto budget a disposizione.
Nulla di particolarmente originale o di innovativo in un genere (il thriller) spremuto fino all'osso ma, per gli appassionati del classico, "The Strangers" potrebbe essere considerato un piccolo gioiello del brivido.
Bertino sa come tenere lo spettatore con il fiato sospeso: tensione e colpi di scena sapientemente calibrati, giusto clima di suspense dall'inizio alla fine (anche se non tutto torna nella sceneggiatura che, meritevolmente, lascia spazio alla immaginazione del pubblico). Le riprese con camera a mano (inusuali in un ambiente d'interni) dai movimenti opportunamente ondulatori e irregolari, la contrapposizione tra immagini a fuoco e immagini sfocate, il montaggio abile nell'intercalare pause statiche a rapidi stacchi, il sonoro appropriato (come raramente accade) che gioca sul contrasto tra rumori da far gelare il sangue e la musica rassicurante di un giradischi, l'ottima fotografia con il suo inquietante gioco di luci e ombre... contribuiscono a creare un'efficace atmosfera angosciante claustrofobica paranoica...
Si aggiunga che qualcuno in cerca di profondità potrà vedere in questo film (il regista ha dichiarato "Volevo esplorare qualcosa che accade a personaggi molto deboli, come facevano i film di un tempo") una analisi della fragilità dell'uomo che lotta per la sopravvivenza, una analisi della incomprensibilità della psiche umana... una riflessione sulla gratuita violenza quotidiana, una riflessione sul senso da dare alla vita e alla morte ("Si cerca sempre di dare al male una ragione, un volto. Ma qui non ce l'ha" ).
Un'opera asciutta ed essenziale, senza fronzoli (come invece avviene nella maggioranza di prodotti simili) e con lodevole assenza di splatter, un'opera che non fallisce nel comunicare inquietudine impotenza paura incubo.
Quasi tutto il film poggia sulle spalle di una inedita Liv Tyler, brava, come del resto lo è Scott Speedman (benché vi sia il sospetto che non si impegnino più di tanto riescono a creare una certa empatia con lo spettatore).
p.s.
Da Hollywood giunge la notizia che Bryan Bertino, visto il buon successo al botteghino, è al lavoro sullo script di un sequel.
Pubblicato su Cineocchio
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