"Stare fuori" non ha convinto del tutto la critica:
Repubblica: Lozzi utilizza consapevolmente il registro del melodramma fiammeggiante, ispirandosi a modelli alti (quanto pericolosi da imitare)… Il film gioca le sue carte uscendone un po´ malconcio.
Ciak: Se le intenzioni e le ambizioni di Lozzi sono tutt'altro che banali o corrive, strumenti e senso della misura non gli vengono qui in soccorso.
Ilaria Mariotti: La sensazione che lascia è di aver assistito ad un racconto fatto di forzature, troppo rallentato e alla ricerca dello struggimento a tutti i costi.
35mm: Il dramma sfocia nella tragedia ma spesso i personaggi sono talmente estremi da risultare grotteschi, quasi caricaturali.
Esordio nel lungometraggio di Fabiomassimo Lozzi (scrittore, sceneggiatore e autore finora soprattutto di documentari e corti) che -dichiaratamente- intende rendere omaggio al melodramma tipico degli anni Cinquanta (più a quello americano che a quello italiano).
Rappresentante più che degno del cinema indipendente d'autore italiano, in questo lavoro Lozzi si è impegnato al massimo sia dal punto di vista formale che contenutistico (ma è il primo aspetto a risultare il più riuscito).
Amore folle e morboso, sesso disperato, ossessioni, sentimenti esasperati, allucinazioni, lacrime a piè sospinto, fughe, rimpianti, morte (nonché omosessualità) sono i temi portanti: non tutto è chiaro e coerente nella narrazione (ispirata a un fatto realmente accaduto una ventina d'anni fa) con il suo mix di kitsch, commedia, tragedia, deliri, lutti, sofferenze varie, amori materni e amori passionali… ma è indubbio che il film coinvolge (e commuove in più di un punto) grazie anche a una raffinata regia e a uno stuolo di attori da applaudire incondizionatamente (benché sia forse da rimproverare una certa impostazione eccessivamente teatrale).
Un film surreale e delirante (con un'intensa e suggestiva colonna sonora) dove tutto è eccessivo ed estremo (in diretta polemica con il generale piattume che ci circonda?) che si differenzia -coraggiosamente- dalla corrente produzione italiana... basterebbe solo questo per renderlo degno di nota.
"Stare fuori" è uscito in pochissime sale: merita qualcosa in più.
Pubblicato su Cineocchio
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mercoledì 17 dicembre 2008
"Stare fuori" di Fabiomassimo Lozzi
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