Victor Argo, Giancarlo Esposito
colore 112 minuti
Vincitore dell'Orso d'argento al Festival di Berlino (ma tutti concordano che avrebbe meritato il primo premio), è uno dei migliori film dell'intera storia cinematografica americana (a Berlino fu presentato col suo seguito, 'Blue In the Face', girato negli stessi posti, con gli stessi personaggi… Colpevolmente i distributori italiani hanno separato le due opere).
Un lavoro che ti riconcilia con la vita e ti persuade che l'uomo non è poi tanto da disprezzare. Un film che rivaluta la parola e la comunicazione interpersonale come bene supremo, che ti fa comprendere quali siano i veri ed essenziali valori di una esistenza degna di essere vissuta. Un film massimamente coinvolgente che si vorrebbe non finisse mai, dove non sai se ammirare maggiormente la sceneggiatura, la formidabile prestazione dell'intero insuperabile cast, l'atmosfera di profonda umanità che si respira.
'Smoke' è un'opera, semplice e complessa al contempo, che non ci si stanca di vedere e rivedere: ogni immagine è da assaporare, ogni dialogo o monologo è un gioiello di intelligenza e di sensibilità.
Lode a regista e scrittore, a Wayne Wang e Paul Auster, per averci regalato due ore preziose che onorano la cinematografia, una perla rara che riconcilia con Hollywood.
Il finale è quanto di meglio si sia mai visto (e ascoltato!) sul grande schermo.
"...personaggi normali ed eccentrici insieme che, se esistessero, meriterebbero l'Oscar della simpatia" (ilMorandini).
"Film straordinario… Gli ultimi cinque minuti, che visualizzano il racconto natalizio di Keitel, possono entrare nella leggenda del cinema" (ilFarinotti).
"Smoke è un film esuberante e malinconico, con la sua chiave espressiva deliziosamente spiegata nell'ultimo episodio; e fu accolto alla grande nel corso della 45esima Berlinale, dove la giuria (sbagliando come al solito) le assegnò soltanto il secondo premio" (Il Corriere della Sera).
"Smoke, Orso d'argento a Berlino 1995 (ma avrebbe meritato l'Orso d'oro, e si è comunque preso dal pubblico gli applausi di un gran premio)… Leggero come il fumo, ma toccante, divertente, bizzarro, vero nei sentimenti..., Smoke è un film inconsueto e speciale" (Repubblica).
"Auggie... non si dimentica mai di scattare ogni mattina, sempre alla stessa ora, la stessa foto del palazzo di fronte al suo negozio. Un tipo un po' pazzo? Non si direbbe. Anzi, stando dietro il bancone, ha forse capito più di altri che cosa conta davvero nella vita" (Il Sole-24 Ore).
"Un film bello e anche caro, caldo…" (La Stampa).
"Un film sull'amicizia in cui quasi nessuno trova quel che cerca ma impara a conoscere meglio il suo prossimo" (Scanner.it).
"C'è una sceneggiatura scritta con grande precisione e bravura, incentrata su dialoghi allo stesso tempo ironici e malinconici, leggeri e profondi. C'è un cast in stato di grazia... C'è una regia pronta a coglierne le più sottili sfumature, a svelarne ogni più nascosta malinconia. Grande cinema" (Sunchaser.it).
"Keitel è strepitoso, Hurt del tutto rigenerato: il loro duetto, in sottofinale, è semplicemente memorabile" (Tempi Moderni).
tuttiiclassici
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