mercoledì 16 luglio 2008

"Spider-man 3" di Sam Raimi

Spider-man 3 sembra che sia stato il lavoro più costoso mai prodotto… e ogni cosa contribuisce ad evidenziarlo. Grande durata, enorme dispiego di effetti speciali, scenografie sontuose, scene d'azione movimentatissime, spettacolari contorsionismi, fotografia e costumi smaglianti… Il pubblico che ama i "giocattoloni" è accontentato (e soddisfatto visti gli incassi stratosferici del film in tutto il mondo).
Ma chi dal cinema pretende anche un minimo di "sostanza" non può che rimanere deluso da questo terzo episodio, che pure porta la firma di un regista illustre come
Sam Raimi.
L'impressione è che non sia stata trovata una idea valida che potesse sostenere l'intero film e così si è ricorso a più trame malamente intrecciate tra loro, che disorientano e spezzano il ritmo (e finiscono con l'ostacolarsi l'una con l'altra). Il protagonista deve combattere contro il suo alter-ego cattivo, contro l'uomo di sabbia, contro l'amico fraterno, contro il fotografo collega, contro una materia informe venuta dallo spazio… E il tutto è inframmezzato dal contrastato amore con Mary Jane, dai problemi di questa con la sua carriera di cantante... mentre lui cede al fascino di una compagna di scuola e lei a quello dell'amico. Troppa carne al fuoco!

I critici giustamente hanno parlato di
"cinema-baraccone", di "minestrone con troppi ingredienti", di "sceneggiatura piena di parentesi quadre", di "accumulo di storie e tracce che allungano troppo la zuppa": un film prolisso, confuso, ridondante e frammentario, che non emoziona e stenta a coinvolgere.
Un insieme di personaggi non dovutamente approfonditi (a volte spaesati e inconcludenti) che ruotano intorno a un protagonista che risulta poco interessante a causa del suo interprete, un
Tobey Maguire particolarmente scialbo e inespressivo.

p.s.
Di meritevole il film ha la carica di messaggi positivi (il che non è usuale in questo genere di prodotti): il valore dell'amicizia, l'importanza del perdono, il rifiuto della vendetta...
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