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Racconto non plausibile imperniato su due improbabili killer, situazioni immotivate, ritmo lento, personaggi assurdi e irreali caratterizzano "In Bruges", miscellanea di situazioni tragiche che stridono con gag e battute che si vorrebbero caustiche e dissacranti (ma che risultano spesso fastidiose e di cattivo gusto).
Il tentativo ambizioso di creare un'opera tragicomica (umoristica e cupa, divertente e triste al contempo) con toni esistenzialisti e surreali appare del tutto fallito e ha il solo effetto di spiazzare lo spettatore, confonderlo e irritarlo. Aggrava il tutto l'interpretazione sopra le righe di Colin Farrell, senz'altro uno dei migliori attori oggi in circolazione, ma che qui si esibisce in un tale campionario di smorfie da rendere il suo personaggio un vero e proprio clown (ruolo che del resto avrebbe richiesto un interprete più giovane). Perfetti risultano invece Brendan Gleeson e Ralph Fiennes.
Splendide e struggenti, naturalmente, le immagini che ritraggono Bruges.
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