giovedì 24 aprile 2008

"Il matrimonio è un affare di famiglia" di Cherie Nowlan


Al suo secondo lungometraggio l'australiana Cherie Nowlan tenta il ritratto (che si vorrebbe caustico e irriverente) delle dinamiche familiari nonché dei problemi legati all'invecchiamento e alle crisi adolescenziali ma non è servita dalla sceneggiatura di Keith Thompson (proveniente dalla tv), che risulta banale risaputa e superficiale. Qualche buona battuta non manca, ma il film gira spesso a vuoto e per gran parte dei 109 minuti non accade granché. I personaggi sono tutt'altro che originali, con l'aggravante di non essere ben delineati e approfonditi.
Poco brio e, specie nella prima parte (dove le ripetizioni e le scene superflue non mancano), poco ritmo: un'occasione sprecata di realizzare una commedia agrodolce di cui il grande schermo ci ha dato spesso ottimi esempi.
Brenda Blethyn (che naturalmente non ha nulla a che fare con "Little Miss Sunshine", come invece proclama la pubblicità italiana) è perfetta nel ruolo della madre cabarettista sul viale del tramonto, in perenne e affannosa attesa di una seconda chance, e ha modo di dispiegare in pieno il suo notevole talento. Ma l'intero cast è apprezzabile (con qualche caduta di tono però: far ridere il pubblico con una figura di disabile ridotta a macchietta non ci sembra il massimo del buon gusto).
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