domenica 17 agosto 2008

Omaggio a George Cukor, regista delle star

Si dice di George Cukor che fosse soprattutto un regista di donne. Affermazione che lo condizionò non poco in alcuni momenti della sua carriera, ma che, pure, ha molto di vero e di perentorio nel voler definire, in breve, il suo stile. Perché le donne nei suoi film sono il punto di partenza per ogni riflessione, sono l'origine della sperimentazione visiva, il movimento di ogni storia e di ogni vita (Grazia Paganelli).

George Cukor ha rappresentato meglio di chiunque altro sullo schermo l'immagine femminile, conferendogli una grazia, uno stile ed un ironia mai visti prima d'allora sullo schermo. È stato uno dei grandi maestri della "sophisticated comedy", in cui si è distinto per uno stile vivace ed elegante, e per una disinvolta direzione degli attori (in particolare delle attrici), ma ha eccelso anche in altri generi, come il dramma e il musical (Andrea Giampietro).

Fra i più abili tecnici di Hollywood: uno dei maestri nella messinscena di commedie cinematografiche, dagli anni trenta ad oggi (MyMovies).

Le sua apprezzate qualità e il gusto raffinato ne fanno uno dei protagonisti indiscussi dell'età d'oro di Hollywood (Yahoo).

La sua reputazione come direttore d'attori è altissima, nessun regista ha mai fatto vincere tanti Oscar per la recitazione ai suoi interpreti come Cukor (Ecodelcinema).

La formazione squisitamente teatrale, i soggetti leggeri, lo sfarzo delle scenografie, l'attenta caratterizzazione dei personaggi femminili che ha appreso a Broadway e successivamente da Lubitsch lavorando al suo fianco nel 1931, fanno di Cukor un caso unico di fusione fra arte del palcoscenico e arte dello schermo. Le esperienze teatrali gli hanno insegnato come districarsi nella direzione degli attori senza bisogno di ricorrere a effetti particolari, sfruttando efficacemente i dialoghi e adeguando la tecnica cinematografica alle necessità narrative; la passione per le scenografie, poi, si traduce in minuziose ed eleganti ricostruzioni ambientali, cornici perfette dei suoi acuti e taglienti ritratti femminili che gli fecero guadagnare l'appellativo di maggior regista di attrici (Cinzia Ricci).

Decisamente poco incline a definirsi autore, la sua professionalità messa al servizio di un gusto unico e originale, capace di un cinismo a volte crudo, altre più "moderato", fanno di Cukor uno dei grandi nomi della Hollywood classica, assolutamente sullo stesso piano di Howard Hawks e di Ernst Lubitsch (Simone Arcagni).
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